| 
 
		
			|   
			
			
			 
			FEDERAZIONE ORNICOLTORI 
			ITALIANI |  
			|   |  
			|   
			
			 
			SITO DELLA LEGA 
			ITALIANA PROTEZIONE UCCELLI   |    
       |  |   
  
    | 
      
      Il
      Diamante di Gould: 
      
      Ritratto
      dell'Uccello più bello del mondo.   |  
    | 
		
		Il
      Diamante di Gould è originario della metà settentrionale
      dell’Australia, dalla regione di Derby ad ovest fino alla Penisola di
      Capo York, caratterizzata da un clima tropicale e rappresenta quello che
      da molti Autori è definito “l’Uccello più bello del mondo” in virtù
      dei suoi superbi colori, netti, definiti, lucentissimi, superlativi. Gli
      esemplari che si riscontrano in Natura vanno dai 12 ai 
      13 cm
      di dimensione ed arrivano a pesare da 
      15 a
      
      20 grammi
      .  Il Diamante di Gould
      appartiene alla Classe “Aves” ovvero Uccelli, ordine Passeriformes,
      famiglia Estrildidae, genere Chloebia e specie Gouldiae pertanto Chloebia
      Gouldiae  rappresenta il suo
      nome scientifico.   |  
    | 
 DISTRIBUZIONE
      DEL GOULD IN NATURA NELL'AUSTRALIA SETTENTRIONALE   | In libertà
      esiste in tre varietà di colore della testa con i seguenti rapporti
      percentuali: 25 % a Testa Rossa (Chloebia Gouldiae Mirabilis) 70 % a Testa
      Nera (Chloebia Gouldiae Gouldiae) e solo un 5% a Testa Arancio (Chloebia
      Gouldiae Armitiana); tutte, comunque, hanno in comune il petto viola scuro
      ed intenso nei maschi e viola chiaro nelle femmine, 
      il ventre giallo, il collare turchese ed il dorso di un bel verde
      intenso nei maschi. |  
    | 
		
		E’
      proprio il caratteristico colore del petto e i colori più vivi e
      brillanti a differenziare il maschio dalla femmina, insieme al fatto che i
      maschi presentano un collarino turchese vistosamente più esteso. Alcune
      femmine hanno il colore del petto di un viola quasi intenso come quello di
      un maschio e queste femmine sono molto ricercate dagli allevatori.   
		
		I primi 3
      Diamanti di Gould furono catturati nel 1833 da una spedizione francese;
      erano tutti a Testa Rossa e gli venne dato il nome scientifico di Poephila
      Mirabilis riferendosi proprio al comportamento che questi bellissimi
      uccelli manifestavano in Natura: “Poe” dal greco “erba” , “Phila
      = amante” e “Mirabilis” dal latino “meraviglioso”, proprio a
      sottolineare il fatto che venivano avvistati in prossimità di corsi
      d’acqua e che avevano dei colori davvero “meravigliosi”.   
		
		Fu
      l’ornitologo e naturalista inglese John Gould che per motivi di studio e
      ricerca  si trovava in quel
      periodo in Australia a catturare vari esemplari di Poephila Mirabilis però
      a Testa Nera e credendo che si trattasse di una nuova specie gli diede, in
      onore della sua sposa deceduta improvvisamente da poco tempo e che assieme
      a lui contribuiva a creare le celebri litografie naturalistiche, il nome
      di Amadina Gouldiae. E’ per questo fatto che in svariate nazioni del
      mondo il nostro Estrildide è conosciuto come il “Diamante della Signora
      Gould”. Solo più tardi, però, ci si accorse che si trattava di
      un’unica specie. Quando i primi Gould viventi arrivarono in Inghilterra
      nel 1887 riscossero un enorme successo di pubblico proprio perché i
      colori che questo animale mostrava erano talmente appariscenti, netti,
      definiti, da sembrare innaturali, come usciti da una tavolozza utilizzata
      da un Sublime Artista. Non potrò mai dimenticare la vista del primo Gould
      che ebbi la fortuna di poter vedere in una Mostra ornitologica: era il
      1999 e fu davvero subito “Amore a prima vista”…Il “mal di penna”
      continuava a rinvigorirsi….   |  
    | 
       URIEL
      DEL BLUECOBALTO CAMPIONE
      D'ITALIA BARI 2004 (FOTO
      ALCEDO)   | In
      cattività a partire da un’infinità di accoppiamenti si sono venute a
      creare numerose mutazioni e combinazioni tra queste creando nuovi fenotipi
      (ovvero colorazioni che vengono espresse esteriormente e che noi vediamo
      nell’animale) che si distinguono dalla varietà Ancestrale, cioè quella
      che si trova in natura, per il diverso colore del dorso (che si estende
      anche sulle ali), del petto e della testa. Per citare le 4 mutazioni
      attualmente riconosciute dalla FOI (Federazione Ornicoltori Italiani)
      dobbiamo ricordare la mutazione Blu, 
    
      la Pastello
      a Singolo e a Doppio Fattore di diluizione e 
    
      
      la Petto
      Bianco. |  
    | 
		
		Inoltre,
      in alcune mutazioni e combinazioni fra queste il Gould mostra un
      cambiamento del colore della testa, dell’apice del becco, del colore del
      petto e del colore del ventre. 
		
		La testa,
      nell’esemplare più appariscente in natura, è di colore rosso ed è
      delimitata da una piccola frangia nera (filetto), seguita a continuazione
      da un’altra banda, più larga, di colore turchese (collarino). La zona
      della gola ed il mento sono nere, ed il petto di colore viola scuro,
      staccandosi nettamente dal ventre di colore giallo acceso, vivo e
      brillante. Il collo nella parte superiore, il dorso e le ali sono di
      colore verde; le copritrici inferiori della coda sono di colore bianco,
      mentre quelle superiori sono di un bel turchese brillante uguale a quello
      del collarino. La coda è nera e tipicamente termina con 3 timoniere
      filiformi molto vistose (il cosiddetto “spadino”), più lunghe nel
      maschio rispetto alla femmina e ciò contribuisce ad accrescere la grazia
      e l’eleganza di questa specie.  Il
      becco presenta una colorazione bianca con la punta rossa mentre gli occhi
      sono di colore castano e le zampe color carne. Il ventre delle femmine è
      più pallido rispetto al giallo acceso dei maschi, risultando essere 
      di un giallo più chiaro. Le femmine nel periodo di riproduzione
      mostrano un colorito grigio del becco, da ciò se ne deduce il fatto che
      il dimorfismo sessuale in questa varietà di colorazione è quindi molto
      evidente.   |  
    | 
       FOTO
      DI UNA FAMIGLIOLA DI GOULD IN NATURA NEL TERRITORIO DELL'AUSTRALIA
      SETTENTRIONALE   |  
    | 
		
		Nel suo
      habitat naturale in Australia, il Diamante di Gould vive in savane con
      presenza di alte piante erbacee e boschi d’eucalipto e mangrovia.
      Purtroppo a causa della continua cattura indiscriminata degli anni
      passati, il loro numero in tempi recenti è calato drammaticamente. La
      cattura legale o illegale fino agli anni ‘70 risultò la causa
      preponderante della loro diminuzione a causa del commercio degli uccelli
      esotici. Quindi la popolazione di Diamanti di Gould in natura si è
      ridotta drasticamente; recenti ricerche dimostrano che gli animali
      attualmente presenti sono circa 2500 distribuiti in circa 10 colonie. Più
      recentemente, il loro declino può essere attribuito allo sviluppo rurale,
      particolarmente all’industria di lavorazione di carni bovine e a quella
      mineraria.   
		
		 Il nemico numero uno dei Gould che vivono in Natura è
      rappresentato da un acaro endoparassitario (Sternostoma tracheacolum) che
      colpisce il sistema respiratorio dei volatili. Le regolamentazioni del
      continente australiano per la protezione di questa meraviglia della natura
      sono diventate molto efficaci nel 1965 dal momento che ne venne proibita
      l’esportazione e dal 1982 anche la cattura dietro autorizzazione. Ecco
      perché i Diamanti di Gould provenienti dagli allevamenti non sono inclusi
      in nessuna appendice della CITES ( Convention for International Trade of
      Endangered Species of wild Fauna and Flora) in quanto non si ha più
      l’introduzione di sangue selvatico da ormai più di 50 anni. 
        
      La CITES
      è 
      la Convenzione
      di Washington che regolamenta il commercio di flora e fauna selvatica in
      pericolo d’estinzione o comunque minacciate; fu firmata nel 1973 da
      moltissimi Paesi del mondo mentre l’Italia fu firmataria solo nel 1980
      ed attualmente rappresenta lo strumento legislativo più importante nella
      prevenzione di reati concernenti la cattura di esemplari faunistici nei
      loro territori d’origine ed il commercio di piante in via
      d’estinzione.   
		
		I Gould
      sono animali dal carattere sociale, che si distribuiscono in gruppi poco
      numerosi e si alimentano anche catturando insetti  dalle
      erbe presenti nel territorio della savana. Questo fatto si verifica
      essenzialmente con più facilità nei Gould che vivono nel proprio habitat
      naturale perché negli allevamenti amatoriali la presenza delle proteine
      fornite dagli insetti viene assicurata tramite l’ausilio di pastoncini
      vari che, a dire la verità, non sono molto graditi dagli animali e da
      quantità elevate di uno tra i semi più proteici, ovvero la
      scagliola.    
		
		Sono
      uccelli molto volubili rispetto ai loro consorti: si sa che vi sono degli
      esemplari che sono considerati molto prolifici e come genitori molto
      responsabili, ma si sa anche dell’esistenza di esemplari che non
      assolvono totalmente al loro compito e ciò vale sia per i Diamanti di
      Gould presenti in natura che per gli esemplari presenti negli allevamenti.
      A questo punto si è reso necessario per gli esemplari di cui in
      quest’ultimo caso utilizzare delle “balie”, ovvero altri tipi di
      Esotici in grado di poter covare le uova ed accudire tutta la prole di
      Gould. Il primo Paese a fare ciò, in seguito alla importazione degli
      esemplari presenti in natura, fu il Giappone che utililizzò il suo
      celebre “Passero” come balia e questa tutt’oggi è una pratica molto
      diffusa in numerosi allevamenti.    |  
    | 
       
		FOTO DI UN 
		
		GRUPPETTO
      DI GOULD IN POSA... 
		  |  
    | 
		
		Nei fatti
      ci si preoccupò della quantità degli animali “prodotti” invece che
      della qualità intesa come massima salute, massima aderenza fenotipica
      all’esemplare presente in natura e allevato solo dai genitori naturali,
      e solo per scopi commerciali si credette, a torto, che quella era la
      scelta più consapevole e giusta. Dico a torto proprio perché si finì,
      giorno dopo giorno, generazione dopo generazione, a vedere nascere
      numerosi Gould accuditi dai Passeri del Giappone e ciò, con l’andar del
      tempo, finì per far perdere a questi soggetti l’istinto innato di
      essere dei buoni genitori. Non si verificarono più, 
      se non in sporadici casi, nascite di esemplari di Gould che
      allevavano in purezza, cioè che si riproducevano senza ausilio di balie
      portando avanti tutta la covata ed accudendo i pulli. Tuttavia, ormai da
      qualche anno e un po’ in tutta Europa, ci si è convinti che Amare
      questa splendida opera della Natura vuol dire anche riportarla agli
      “antichi mestieri” cioè provare generazione dopo generazione a creare
      Diamanti di Gould in purezza, risvegliando in loro gli istinti innati, in
      primis l’attitudine alla cova e l’accudimento dei piccoli. Ovviamente
      si tratta di una scelta di allevamento molto più complicata rispetto a
      quella più semplice e meno impegnativa di utilizzare le balie. Oggi, a
      ragion veduta, sto constatando che con gli esemplari del mio allevamento,
      condotto alla stragrande maggioranza utilizzando ottimi 
      riproduttori “puri” cioè selezionati nel corso degli anni da
      esemplari sempre in mio possesso che si riproducevano e si riproducono
      tranquillamente e felicemente in cattività senza utilizzare l’ausilio
      dei Passeri del Giappone, riesco ad ottenere risultati di tutto rispetto
      sia per quanto riguarda la loro Salute che l’ottenimento di ottimi
      esemplari da esporre alle varie Mostre ornitologiche.   |  
    | 
       GOULD
      MASCHIO TESTA ARANCIO ANCESTRALE FOTOGRAFATO IN VOLIERA   |  
    | 
		
		Per quanto
      concerne la riproduzione dei Diamanti di Gould si deve ricordare che il
      loro orologio biologico interno riesce a prevalere su quello esterno in
      quanto i Gould si riproducono alle nostre latitudini già a partire da
      settembre e fino a dicembre-gennaio, cioè quando in Australia inizia la
      primavera. Il problema primario è quello comunque di aumentare le ore di
      luce ricorrendo ad un programmatore alba-tramonto poiché i Diamanti di
      Gould, come tutti gli Uccelli,vengono stimolati al rilascio di
      gonadotropine (ormoni che intervengono nella riproduzione) proprio dalle
      aumentate ore di luce.    
		
		 Per
      quanto concerne la temperatura a cui devono essere mantenuti i Gould,
      personalmente consiglio di creare un locale in cui la temperatura ottimale
      sia di 25°; a temperature inferiori a 18° i pulli potrebbero iniziare a
      mostrare i classici sintomi di “impallamento” e comunque avere
      necessità metaboliche maggiori per arrivare alla zona di termoneutralità
      termica, ovvero a quell’optimum di temperatura necessario per mantenere
      il metabolismo basale sempre sotto controllo senza creare scompensi a
      nessun sistema. Da tenere ben presente il fatto che non si devono
      assolutamente posizionare le gabbie in cui vengono mantenuti i Nostri in
      luoghi umidi come la cucina e sempre al riparo delle correnti d’aria che
      possono essere mortali. Si è comunque a conoscenza di esemplari che
      trascorrono la loro vita a temperature rigide, magari tenuti in voliere
      all’esterno e non protetti dalle intemperie, ma ciò è frutto di un
      grande periodo adattativo che si è sviluppato certo con il passare del
      tempo. Personalmente sconsiglio quest’ultima ipotesi di mantenimento
      poiché può essere causa di numerose patologie che affligono il Diamante
      di Gould.    
		
		La femmina
      di Gould depone da 
      4 a
      7 uova, ma in casi eccezionali si può anche arrivare a deposizioni record
      da 9-11 uova, ovviamente in casi di iperestrogenismo che a dir la verità
      nel mio allevamento si sono verificati in più di una femmina. Le uova
      vengono covate per un periodo variabile da 
      15 a
      17 giorni: le uova dei miei esemplari per il 95% si schiudono al
      compimento del 17 giorno esatto, mentre i piccoli si rendono autonomi dai
      genitori che non provvederanno più alla loro alimentazione già a partire
      dal 35-40 giorni di vita.  
		   
		
		I nostri Estrildidi curiosamente non nascono
      dello stesso colore che avranno da adulti ma con una colorazione verdastra
      molto pallida sul dorso, il petto grigiastro così come la testa e
      l’addome di un bianco sporco. Normalmente verso i 2 mesi di vita i
      piccoli iniziano a compiere la loro prima muta del piumaggio, iniziando
      con la colorazione della testa e del petto, ritrovandosi quindi a passare
      dalla fase di timidi esserini dal colorito spento a superbi Animali dai
      colori più belli che Madre Natura ci abbia regalato. Il fatto che i Gould
      inizino a mutare approssimativamente attorno al 2-3 mese si presta a
      variazioni individuali dovute  all’influenza
      che su di esso hanno i caratteri ambientali, in primo luogo il fatto di
      avere a disposizione una quantità sufficiente di luce ed una temperatura
      di almeno 24°. Gli esemplari del mio allevamento mutano completamente
      attorno al 5 mese di età, ma quasi sempre non completano la muta prima
      dell’avvento della primavera. Quando le condizioni ambientali ed
      intrinseche dell’animale sono perfettamente in grado di sopportare una
      notevole spesa energetica quale può essere quella molto impegnativa della
      muta, ecco che come per incanto inizia il processo di 
      “arrotolamento nell’arcobaleno”. Il vero giudice supremo per
      iniziare e completare la muta è solo l’animale, supportato ovviamente
      da integrazioni ben specifiche che andremo a fare in un periodo così
      delicato come quello della muta, in primo luogo l’utilizzo di biotina e
      di amminoacidi solforati importantissimi nella formazione di nuove penne e
      piume.  
		  
		  
		
     |      |  | 
	  
		
			|   
			
			
			 
			FONDO PER LA 
			SALVAGUARDIA DEL DIAMANTE DI GOULD IN NATURA |  
			|   |  
			|     
			
			 
			SITO DEL WWF ITALIA     |          
 |